Al mattino, quando vado al lavoro, mi capita di incrociare, in
via Cupetta e in via Camposanto Vecchio, decine e decine di
bambini vocianti che si recano a scuola, i più piccoli accompagnati dalle madri. MADRI SILENTI, che "voltano la faccia dall'altra parte" di fronte alla «QUESTIONE
COMPLANARE», il cui futuro tracciato passerà - è proprio
il caso di dirlo - "sopra la testa dei loro figli" e, con il suo
nuovo carico di traffico, di smog e di polveri sottili, trasformerà
le aule scolastiche in cui essi passano parecchio del loro tempo,
in autentiche "camere a gas" (sono comprovate le correlazioni tra inquinamento dell'aria e aumento di malattie respiratorie,
asma bronchiale e non solo... soprattutto nella fascia dei soggetti in tenera età).
Madri poco ansiose ?
Troppo indaffarate ?
Non è dato saperlo.
Certo è che, nonostante il Comitato si sia sforzato di sensibilizzare l'utenza di queste scuole, nessuna voce si è levata per esprimere
un benché minimo dissenso, una pur minima protesta...
Eppure, sono io stessa un'insegnante, so che di fronte ai problemi
"concreti" della scuola (una crepa al soffitto, un albero pericolante
nel cortile...) decisa e veloce è la mobilitazione. Nel caso della Complanare, invece, nessun segno di reazione né di condivisione-adesione alla nostra battaglia... A queste donne e ragazze, vorrei ricordare che la scuola
frequentata dai loro figli, non é un'entità staccata dal territorio
circostante: se questo viene aggredito in modo cruento, anche
la struttura e comunità scolastica ne pagherà le irreversibili conseguenze. In un simile quadro, inefficaci diventeranno
proposte "ecologicamente corrette" come quella della vicina "CITY FARM" dove ogni tanto i bambini-alunni accedono per fare esperienze " a contatto con la natura", ancor più vano
sarà far partecipare i piccoli al "MOBILITY GAME", gioco
educativo di mobilità pedonale
(che con l'avvento della complanare, diventerà
forse pure rischioso!). E' bene invece, che l'istinto materno funga da "campanello d'allarme" e si attivi per difendere la salute dei propri figli
e la salubrità dei luoghi che essi frequentano. Il mandato femminile è stato, è, e sempre sarà quello della cura, dell'accudimento, della protettività, "mandato" ancora più valido e necessario in questi tempi, in cui il mondo
scientifico raccomanda ripetutamente di salvaguardare le e risorse ambientali, così come il mondo religioso
(dalla religione cristiano-cattolica alle altre) ci ricorda di
riprendere in mano la custodia del creato. Proprio tale forza, dovrebbe spingere a far luce sulle
problematiche di questo progetto "locale", che si annuncia
devastante per le nostre zone: l'UNICO, purtroppo, che
l'amministrazione comunale è stata in grado di
CONCEPIRE e PARTORIRE per la viabilità del nostro territorio. Non piacerebbe, credo, a nessuna madre, sentirsi dire un giorno: «Mamma, perché non hai fatto niente per fermare tutto questo?». E allora, la nostra aria, la nostra tranquillità, la nostra sicurezza,
non valgono forse qualche sacrificio, come quello di una
preventiva informazione e di una fondata consapevolezza ?
NON ESISTE PERSONA PIU' COLPEVOLE DI QUELLA CHE
NON HA FATTO NULLA SOLO PERCHÉ CREDEVA DI POTER FARE POCO.
di Anna Manoni
«QUANDO UNA MADRE ABBRACCIA SUO FIGLIO,
NON PUÒ IMPEDIRE CHE LE SI SGUALCISCA ILVESTITO» (Detto popolare) |