Finalmente mi sono decisa, oggi ho inforcato la bici di buon ora e sono andata a fare l' esame annuale del sangue quale donatrice Avis.
Rimandavo da prima delle ferie estive per una cosa o un altra non ci ero riuscita, oggi mi sono decisa e via.
Arrivo direttamente all' ingresso della palazzina nuova dell' ospedale parcheggiando il mio bolide giusto vicino all' ingresso.
Vado ad inchiavare il mezzo quando l' occhio mi cade su un cartellone pubblicitario in cui la stessa azienda sanitaria informava che quello spazio era libero per inserire LA PUBBLICITA' e che si garantivano un sacco di passaggi.
E certo, un cartellone per ogni ospedale delle marche per ogni visitatore/paziente/operatore/rappresentantefarmaceutico/dottore/chipiùnehapiùnemetta, bene l' azienda sanitaria mette a disposizione i suoi spazi per promuovere questo o quello.
Ci rendiamo conto ?
Trovo scorretto e anche ingannevole se pensiamo che poi questi spazi "potrebbero" essere usati dalle multinazionali farmaceutiche per promuovere questo o quel medicinale.
Mettiamo il caso che l' ospedale venisse tappezzato di cartelloni reclamizzanti il prodotto latte in polvere.
Che messaggio dovrebbe recepire una giovane mamma che si appresta a dare alla luce il proprio figlio.
Il latte in polvere è una cosa sana e normale!
Questo è il messaggio che passerebbe.
Ci rendiamo conto ?
Passato lo shock del cartollone pubblicitario mi avvio verso il centro trasfusionale.
Ero andata per fare gli esami annuali ma vedendo i valori a posto, colgono l' occasione di farmi donare in quanto 0 negativo e quindi richiestissimo.
Ovviamente essendo a digiuno mi presentano il buono per fare colazione.
Arrivata al bar ho chiesto alla gentile tipa dietro al bancone se potevo, utilizzando il buono, usufruire di un caffè e un succo di frutta.
La tipa mi risponde che avrei dovuto mettere una giunta, praticamente mi sono pagata il caffè.
Poco importa.
E' il mio turno, compilo il solito questionario su questo quell' altro e quell' altro ancora e mi siedo sul lettino.
Finito il prelievo l' infermira oltre a restituirmi il libretto Avis mi passa gentilmente anche un buono spesa pari a euro 5 da presentare al Cityper!!! Eh NO!
Non c'è più un minimo di correttezza!
Anche in un momento di " senso civico superiore " come potrebbe essere chiamato l' atto spontaneo di donare il sangue vengo considerata un numero per portare soldi a queste multinazionali!
Non ci sto !
L' esistenza dell' uomo dalla nascita alla morte oggi è da intendersi come un' operazione di marketing.
Tutto è marketing ma a questo gioco non ci sto!
Capisco che la Sanità sia in crisi come tutto il paese, dico che sarebbe meglio ridimensionare gli stipendi dei Dottori e dei manager il più delle volte rivestono quel ruolo solo perchè sono compagnucci del politico di turno e quindi soldi sprecati per una professionalità inesistente.
Ma la pubblicità oltre che essere l' anima del commercio è anche l' anima della vita stessa ?
Rimandavo da prima delle ferie estive per una cosa o un altra non ci ero riuscita, oggi mi sono decisa e via.
Arrivo direttamente all' ingresso della palazzina nuova dell' ospedale parcheggiando il mio bolide giusto vicino all' ingresso.
Vado ad inchiavare il mezzo quando l' occhio mi cade su un cartellone pubblicitario in cui la stessa azienda sanitaria informava che quello spazio era libero per inserire LA PUBBLICITA' e che si garantivano un sacco di passaggi.
E certo, un cartellone per ogni ospedale delle marche per ogni visitatore/paziente/operatore/rappresentantefarmaceutico/dottore/chipiùnehapiùnemetta, bene l' azienda sanitaria mette a disposizione i suoi spazi per promuovere questo o quello.
Ci rendiamo conto ?
Trovo scorretto e anche ingannevole se pensiamo che poi questi spazi "potrebbero" essere usati dalle multinazionali farmaceutiche per promuovere questo o quel medicinale.
Mettiamo il caso che l' ospedale venisse tappezzato di cartelloni reclamizzanti il prodotto latte in polvere.
Che messaggio dovrebbe recepire una giovane mamma che si appresta a dare alla luce il proprio figlio.
Il latte in polvere è una cosa sana e normale!
Questo è il messaggio che passerebbe.
Ci rendiamo conto ?
Passato lo shock del cartollone pubblicitario mi avvio verso il centro trasfusionale.
Ero andata per fare gli esami annuali ma vedendo i valori a posto, colgono l' occasione di farmi donare in quanto 0 negativo e quindi richiestissimo.
Ovviamente essendo a digiuno mi presentano il buono per fare colazione.
Arrivata al bar ho chiesto alla gentile tipa dietro al bancone se potevo, utilizzando il buono, usufruire di un caffè e un succo di frutta.
La tipa mi risponde che avrei dovuto mettere una giunta, praticamente mi sono pagata il caffè.
Poco importa.
E' il mio turno, compilo il solito questionario su questo quell' altro e quell' altro ancora e mi siedo sul lettino.
Finito il prelievo l' infermira oltre a restituirmi il libretto Avis mi passa gentilmente anche un buono spesa pari a euro 5 da presentare al Cityper!!! Eh NO!
Non c'è più un minimo di correttezza!
Anche in un momento di " senso civico superiore " come potrebbe essere chiamato l' atto spontaneo di donare il sangue vengo considerata un numero per portare soldi a queste multinazionali!
Non ci sto !
L' esistenza dell' uomo dalla nascita alla morte oggi è da intendersi come un' operazione di marketing.
Tutto è marketing ma a questo gioco non ci sto!
Capisco che la Sanità sia in crisi come tutto il paese, dico che sarebbe meglio ridimensionare gli stipendi dei Dottori e dei manager il più delle volte rivestono quel ruolo solo perchè sono compagnucci del politico di turno e quindi soldi sprecati per una professionalità inesistente.
Ma la pubblicità oltre che essere l' anima del commercio è anche l' anima della vita stessa ?
4 commenti:
Brava Pacchy, bel post: meno male che esiste ancora qualcuno capace di accorgersi di certi "particolari" e di mostrare la sua sacrosanta indignazione. E' sconfortante constatare quanto la sfera d'influenza del mercato stia inglobando porzioni sempre più ampie della nostra vita, senza che noi opponiamo resistenza: dobbiamo avere la forza di dire "basta", senza cedere alla facile lusinga del denaro. Altrimenti avranno ragione i professionisti del marketing che già oggi classificano le persone in base al loro "lifetime value" (vale a dire la capacità di consumo, e quindi di spesa, di un individuo nell'arco della sua vita).
Seldon
Ehi Seldon benvenuto nel mio blog!
Effettivamente mancava la tua autorevole voce.
Ora mi sento meno sola grazie anche al tuo appoggio.
Riusciremo a sfuggire da tutto questo?
E' sempre più dura.
Sembra quasi la storia della ranocchia dentro la pentola dell' acqua calda... faremo la stessa fine?
Inglobati dal marketingsempreovunqueadognicosto?
...mi sarei comprato 5 euro esatti di roba da mangiare, e presentato il buono. E se dicevano qualcosa urlavo come un matto!
Daniele_Sole
Ok Daniele, nel mio caso specifico non trovo nulla di papabile in quel posto.
Possono tranquillamente tenersi i loro numeri e i loro prodotti.
Benvenuto anche a te nel blog!
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