venerdì 20 marzo 2009

LA GUERRA DELL' ACQUA E' GIA' COMINCIATA

In occasione del Forum Mondiale dell'Acqua ad Istanbul si discute delle aree geografiche a rischio.
In particolare i grandi fiumi del globo sarebbero oggetto di contese politiche preoccupanti per l'uso delle riserve e costruzioni di dighe.
La situazione di Nilo, Tigri ed Eufrate, Mekong, Colorato e Indo.
In occasione del quinto Forum Mondiale dell’acqua in corso questa settimana a Istanbul, le Nazioni Unite lanciano l'allarme sulla scarsa attenzione politica al tema delle risorse e dei corsi fluviali.
Lo sfruttamento intensivo dei grandi bacini fluviali oggi è già oggetto di forti contese fra gli Stati e causa di inquietanti crisi internazionali. Ecco alcuni esempi.
Nilo
Attraversando 10 Nazioni, la acque del Nilo sono soggette a un accordo del 1959 che assegna all’Egitto gran parte dello sfruttamento delle risorse. Ma all’epoca l’Etiopia era assente ai negoziati. Oggi il Paese africano, dove il Nilo ha la sua sorgente, ha intenzione di costruire una trentina di dighe, compromettendone il corso verso la foce. Questo progetto sta suscitando forti tensioni nella regione.
Tigri ed Eufrate
Possedendo nel suo territorio le sorgenti di entrambi i fiumi, la Turchia ha a disposizione un forte strumento di pressione nei confronti dei suoi vicini Siria e Iraq. Con il Gap (Great Anatolian Project), il Paese anatolico costruirà 22 dighe sui due corsi d’acqua, mettendo in ginocchio il sistema d’irrigazione agricola di Iraq e Siria.
Mekong
A monte Cina e Laos creeranno grandi dighe idroelettriche. Il Vietnam vedrà compromessa la produzione di riso nel delta. Anche la Cambogia è coinvolta, poiché il suo lago Tonlé Sap prende le acque direttamente dal Mekong.
Colorado e Rio Grande
Oggetto di una battaglia giuridica tra Stati, secondo il Messico il Colorado sarebbe sovrasfruttato dagli Usa. Con undici grandi dighe e canali di derivazione, il fiume arriva nel Paese centroamericano con una portata minima. D’altra parte, gli Stati Uniti accusano il Messico di inquinare eccessivamente il Rio Grande, fonte vitale per i contadini texani.
Indo
Unico esempio positivo: fonte di conflitti, l’acqua può diventare occasione di pacificazione. Anche se in piena guerra, mai dichiarata ufficialmente ma effettiva, l’India e il Pakistan sono pervenuti a un accordo sullo sfruttamento del fiume e non hanno mai cessato di collaborare finanziando progetti si salvaguardia dell’Indo.
Fonte: Sloweb


Inoltre sono a segnalere questa importantissima petizione da firmare via web, è per tutti noi fermati a leggere... ci fa riflettere anche sullo stato agonizzante dell' informazione in Italia.

Due minuti per cercare di fermare questo stato di cose pietose.



ACQUA H2O ACQUA IN BOCCA:
VI ABBIAMO VENDUTO L'ACQUA
di Rosaria Ruffini


Mentre nel paese imperversano discussioni sull' eutanasia, grembiulino a
scuola , guinzaglio al cane e sul flagello dei graffiti, il governo
Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla
privatizzazione dell'acqua pubblica Il Parlamento ha votato l'articolo
23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, che afferma che la
gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole
dell'economia capitalistica. Così il governo Berlusconi ha sancito che
in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico ma una merce, e quindi
sarà gestita da multinazionali (le stesse che possiedono l'acqua
minerale). Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua
locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300%. Ai consumatori che
protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e
carabinieri per staccare i contatori. La privatizzazione dell'acqua che
sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni
di morti per sete nei paesi più poveri. L'uomo è fatto per il 65% di
acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita.
L'acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto
fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito
profitto. L'acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime
guerre. Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi
il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del
nostro corpo. Acqua in bocca.

FATE GIRARE:
METTETENE A CONOSCENZA PIU' GENTE CHE POTETE Anche se qualcuno ha già
ricevuto questa mail non importa, essere consapevole di quel che accade
nel nostro paese non è mai abbastanza


Mauro Tittarelli
Formatore FPCGIL Nazionale
tel. 327.7311494
e-mail:tittarelli@fpcgil.it
FIRMA LA PETIZIONE PER I SERVIZI PUBBLICI DI QUALITÀ.
http://www.petitionpublicservice.eu/a/5

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